L’Ozono è una diversa forma dell’ossigeno ed un componente naturale dell’atmosfera terrestre, atto a filtrare le radiazioni ultraviolette provenienti dal sole, rendendole adatte ad essere utilizzate dalle varie forme viventi. A temperatura ambiente è un gas fortemente instabile, incolore, dal caratteristico odore pungente. L’ozono medicale viene prodotto da uno speciale macchinario dotato di un particolare dispositivo detto Fotometro Digitale, che ha la funzione di regolare la concentrazione di ozono da impiegare, partendo da un flusso di ossigeno. Testimonianze del suo utilizzo risalgono fin dalla prima guerra mondiale, quando molti soldati con ferite infette, furono sottoposti a trattamento con ozono per scongiurare l’insorgenza di gangrena gassosa! L’eccezionale efficacia dell’ozono sui sistemi biologici è legata alla sua spiccata azione ossidante, con effetto antinfiammatorio,decongestionante ed analgesico. I campi medicali d’azione sono molteplici:
1. Ortopedia e Traumatologia: discopatie; ernie discali; conflitti disco–radicolari; lombosciatalgie; lombocruralgie;
reumatismi articolari; artrosi del rachide cervicale; dorsale e lombare; coxartrosi (Artrosi dell’anca); gonartrosi
(artrosi del ginocchio); periartrite scapolo–omerale; scapolalgie; artrite reumatoide; sindrome del Tunnel carpale;
epicondiliti ed epitrocleiti; contratture muscolari da cause molteplici; ecc. ecc.
2. Angiologia e Flebologia: arteriopatie obliterative; ulcere post– flebitiche o da decubito; teleangectasie;
ulcere diabetiche.
3. Dermatologia: Patologie infettive virali (Herpes Zoster e Simplex); batteriche e micotiche; dermatiti
da contatto; acne; psoriasi.
4. Medicina Interna: Patologie intestinali e della regione anale; rettocolite ulcerosa; ragadi anali;
fistole anali; proctiti e sindromi emorroidarie; epatiti.
5. Ginecologia: vaginiti e micosi.
6. Medicina Estetica: cellulite dura; molle e di transizione; sclerosanti ed altri inestetismi della cute.
7. Odontostomatologia: Stomatiti e periodontiti.
L’Ossigeno – Ozonoterapia trova indicazione anche in campo Neurologico nelle cefalee vasomotorie e nelle cefalee a grappolo e come coadiuvante nei trattamenti con radiazioni ionizzanti, nelle immunodeficienze acquisite e in chemioterapia.
1.PERCUTANEA (iniezione intradermiche,sottocutanee,intramuscolari,intrarticolari, intralamino-foraminali - intradiscali.
2. PER CONTATTO (mediante campane e/o sacchetti riempiti con una miscela gassosa ricca di ozono).
3. PAET (Piccola autoemotrasfuzione) - iniezione intramuscolare di una piccola quantità del proprio sangue OZONIZZATO.
4. GAET (Grande autoemotrasfuzione) - rinfusione OZONIZZATA di un flacone di vetro riempito con il sangue del paziente prelevato
da un vaso venoso.
L' OZONO è il motore di accensione di alcune potenzialità sopite del nostro organismo. Infatti sottoponendo il
sangue ad uno stress ossidativo controllato, l'organismo produce tutta una serie di sostanze fondamentali per la
SALUTE, BENESSERE e LONGEVITA' (Citochine, interleuchine, somatostatine e fattore di necrosi tumorale).
L'OZONOTERAPIA è una Terapia Medica PRIVA DI EFFETTI COLLATERALI, che sfrutta un elemento naturale come L'OZONO in
soluzione con L'OSSIGENO. Inoltre,trattandosi di un gas, e non contenendo frazioni proteiche,NON CAUSA ALLERGIE
di nessun genere!
Si tratta di un cuscinetto idraulico costinucleo polposo per l’85% formato da acqua, che conferisce al disco la sua azione idraulica (Fig. 1 A)
Il nucleo polposo ha il compito di ammortizzare e distribuire a tutto il disco le sollecitazioni ricevute e di consentire il movimento tra le vertebra adiacenti (Fig. 1 B).
Vertebre e dischi sono protetti anteriormente da un legamento chiamato legamento longitudinale anteriore fig. 2
(molto resistente) e posteriormente dal legamento longitudinale posteriore fig. 3 (poco resistente).
nucleo polposo non risulta innervato , ne vascolarizzato, incominciando a disidratarsi sin dall’età di 30 anni. L’anulus perifericamente invece è innervato. Quando l’erniazione del nucleo polposo è contenuta da fibre integre dell’anulus, o dal legamento longitudinale posteriore, si forma una protuberanza in fuori nel punti di emergenza di un nervo spinale: parleremo in questo caso di ernia discale contenuta(o prolasso contenuto).
Quando invece si ha la rottura dell’anello fibroso con erniazione del nucleo polposo che va ad estendersi nel canale spinale comprimendo le fibre nervose irritandole all’inizio e danneggiandole successivamente, parleremo di ernia discale vera e propria (o prolasso discale con sequestro).
L’ernia discale consiste quindi nella migrazione del nucleo polposo del disco intervertebrale che per fenomeni degenerativi o per cause di natura meccanica, quali le patologie posturali, si fa strada attraverso fissurazioni dell’anello fibroso, erniando posteriormente attraverso il legamento longitudinale posteriore nella maggior parte dei casi, in quanto il legamento longitudinale anteriore risulta più resistente. Nelle ernie discali l’ozono, una volta introdotto nel disco, a causa della sua instabilità, si decompone innescando una cascata reattiva con produzione di composti dotati di elevato potere ossidante denominati ROS (Reactive Oxygen Species). I ROS, diffondendo, provocano l’ossidazione dei vari substrati presenti nel nucleo discale, soprattutto mucopolisaccaridi, con perdita del contenuto acquoso essicazione dell’ernia discale. Questo comporta una riduzione volumetrica del disco intervertebrale con risoluzione per effetto decompressivo, del sottostante conflitto disco – radicolare. Inoltre riattiva il flusso sanguigno favorendo anche la formazione di nuovi vasi sanguigni riducendo non soltanto l’infiammazione attorno al nervo responsabile del dolore, ma attivando anche i fibroblasti, cellule in grado di riparare i tessuti lesi. In ultimo agisce da antiinfiammatorio, bloccando la sintesi di sostanze pro - infiammatorie come le Prostaglandine.
Infiltrazione muscolare percutanea, attraverso l’utilizzo di aghi appositi alla costituzione fisica del paziente (normopeso, sottopeso, sovrappeso, obeso) e alla sede da raggiungere, in asepsi rigorosa, in ambiente confortevole climatizzato e rilassante, individuando e segnando con matita dermografica i punti di repere cutanei (lombari o cervicali nel caso di ernie), ed iniettando la miscela gassosa lentamente, ad un volume e ad una concentrazione idonee in corrispondenza del metamero corrispondente alla discopatia (spazio discale interessato dall’ernia) oppure a livello sottostante (emergenza della radice nervosa interessata) con un numero di infiltrazioni che il Medico stabilirà osservando le immagini TAC o alla RMN (Fig. 5 e 6)
Generalmente le ernie lombo – sacrali si localizzano a livello di L4 L5 ed L5 – S1, in quanto rappresentano i punti della colonna vertebrale sottoposti a maggiore sollecitazione. L’insufflazione della miscela gassosa è indolore in genere, dipendendo molto dall’esperienza del Medico Specialista che esegue l’intervento. Il numero delle sedute varia a seconda della gravità della sintomatologia lamentata dal paziente e al quadro radiologico o di risonanza evidenziato, nonché dalla costanza del paziente nel rispettare rigorosamente il numero di sedute settimanali consigliate. In genere le sedute sono 2 settimanali, aumentandole in base alla gravità della sintomatologia. Cosa succede a livello del disco? Il maggiore afflusso di ossigeno – ozono nella zona di infiammazione tissutale, determina la scomparsa del dolore, con conseguente riduzione della sensibilizzazione delle terminazioni nervose. L’azione antiinfiammatoria invece è dovuta alla attivazione di particolari enzimi Monoamino-ossidasi e diamino-ossidasi che neutralizzano l’istamina, sostanza chimica responsabile del dolore. In questa maniera l’ozono determina la disidratazione del nucleo, riducendo la pressione intradiscale e di conseguenza la compressione della/e radice/i interessata da parte del disco. I risultati potranno essere apprezzati successivamente mediante controlli TAC o RMN. L’efficacia del trattamento con O2O3 nell’ernia discale lombo – sacrale e cervicali si colloca intorno al 75 – 80%. Tale trattamento se seguito correttamente è assolutamente innocuo e privo di effetti collaterali, potendo permanere un senso di pesantezza nella sede d’iniezione, legato al gas che tende ad espandersi e che deve essere riassorbito. Da precisare che i migliori risultati si ottengono in pazienti ben selezionati secondo precisi criteri clinico – radiologici. L’O2O3 inoltre, abbinata alla Riprogrammazione Posturale Globale e ad una ginnastica posturale mirata , consente di stabilizzare i risultati ottenuti e di rallentare i processi degenerativi osteo – articolari.
Attenzione però: l’ossigeno – ozonoterapia è una pratica medica ed in quanto tale deve essere assolutamente praticata soltanto da Medici, seguendo appositi protocollo terapeutici depositatial Ministero della Salute!
La Grande Autoemoterapia è una forma di terapia che utilizza come substrato il sangue proprio del paziente. Si tratta di una terapia che prevede, il prelievo di una certa quantità di sangue venoso rinfuso successivamente dopo miscelazione con ozono per via intramuscolare, endovenosa o sottocutanea, per il trattamento di diverse condizioni patologiche. La GAET trova applicazione in campo clinico come terapia di supporto grazie al principio secondo il quale il sangue, per le sue caratteristiche intrinseche e per le sue proprietà immunologiche, è in grado di agire come elemento Immunostimolante, Immunosoppressore o Immunomodulante del Sistema Immunitario per il trattamento di condizioni patologiche causate da fattori capaci di determinare un’alterazione del fisiologico e delicato equilibrio del nostro Sistema Immunitario. In base alla quantità di sangue utilizzata per la terapia e alla modalità di esecuzione della stessa, possiamo distinguere la “Piccola Autoemoterapia” (PAET) e la “Grande Autoemoterapia” (GAET). La PAET prevede solitamente l’utilizzo di 5 - 10 cc di sangue rinfuso generalmente per via intramuscolare o sottocutanea. La GAET prevede invece l’utilizzo di almeno 100 cc di sangue fino a 250 cc. rinfuso per via endovenosa attraverso l'uso di contenitori speciali di vetro ed un sistema di filtri e deflussori idonei al passaggio di sangue ozonizzato. E’ possibile sottoporsi, previa valutazione clinica generale del paziente ad Ossigeno - Ozonoterapia nelle condizioni qui di seguito riportate: